Il Viagra? Molto meglio il formaggio pecorino. In Lunigiana c'è un paese arroccato sull'appennino dove grazie al latte di una pecora tutta speciale i vecchietti sono longevi, arzilli e assai pimpanti. E la ricetta di questo singolare beneficio è nascosta nell'alimentazione tradizionale che utilizza i prodotti di un'economia quasi curtense. La "New age" non c'entra, a Zeri territorio di confine regionale, conoscono da sempre l'ebbrezza tonica e sfavillante che dona il "pecorino" locale. Infatti una piccola forma non manca mai sul desco familiare. Dicono che occorra mangiarne almeno tre fette al giorno. E i risultati si vedono, si sentono, si "toccano". Altro che Viagra. Ma non ditelo al ministro della sanità Rosy Bindi: potrebbe far intervenire la commissione unica del farmaco e allora addio "homo faber". Ovviamente nei paesi dello Zerasco la discrezione è una regola di vita e tutto questo chiasso sulla "pillola dell'amore" non lascia tracce. Passa e se ne va. Rimane solo il pecorino, ma quello puro che richiede palati forti e abituati al gusto ancestrale di una pasta creata da abili mani con la tecnica delle donne "dal sangue freddo" degli antichi casolari. "Il nostro pecorino è veramente particolare - spiega sorridendo il consigliere provinciale Giuseppe Delucchi - Ë parte integrante dell'alimentazione locale per tradizione, ma chi per qualche motivo decide di farne a meno ritorna poi a mangiarlo regolarmente perché sente che gli manca qualcosa. Secondo gli esperti dipende dalla qualità del latte della nostra pecora, un animale riconosciuto come razza tipica che in questi ultimi anni viene allevato soprattutto per la produzione di carne perché dà in genere tre agnelli in due anni. Ma questa pecora che vive sempre all'aperto anche d'inverno è rustica e frugale e offre un latte veramente prodigioso che poi viene trasformato in formaggio. La produzione credo serva appena per le esigenze locali anche perché non ci sono più i pastori che c'erano un tempo. Ma chi vuole provare un pecorino zerasco può ancora trovarlo nei vari paesi del territorio". E per salvaguardare la purezza della pecora zerasca sta per essere avviato un progetto di selezione e di diffusione di questo animale anche in altre zone dell'appennino. Attualmente a Zeri se ne contano oltre duemila. Negli anni scorsi molti allevatori hano chiuso l'attività per le incursioni dei lupi che decimavano le greggi. Ma chi assicura che questo formaggio offre le stesse prestazioni del Viagra ? Nessuno si sbilancia, ma tra sorrisini e strizzate d'occhio i benefici devono essere stati provati per davvero. C'è un vecchio proverbio che dice : "Zeri mangia del suo pane e veste del suo pelo". Si vedono in giro ottantenni dallo sguardo fiero che dimostrano vent'anni di meno e lavorano ancora nelle loro cascine, a fare legna oppure ad accudire gli animali. Questo popolo veramente autoctono come cultura e tradizione nel 1789 si oppose e respinse le truppe napoleoniche comandate dal generale Graziani combattendo con le mani nude. Potenza del pecorino dell'epoca. " Oggi però purtroppo siamo in condizioni di non poter più utilizzare le nostre risorse - afferma Cesarino Gavellotti, un pensionato di Patigno che possiede ancora un discreto allevamento di pecore, cavalli bardigiani e mucche - i giovani se ne vanno, rimaniamo solo noi vecchi". Vecchi si, ma pieni di salute. Depressione e ammosciamenti sono al bando qui sullo spartiacque tra Liguria e Toscana, dove le tradizioni parlano di streghe che ballano nelle notti di luna piena e di spiriti che in processione scivolano nella notte con torce accese e campanacci al collo. Dal Viagra show al gustoso silenzio del pecorino, di strada ce ne passa.