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Sotto la signoria dei Fieschi i "villani" furono ammessi nel consiglio generale del comune pontremolese. Nel più antico "Liber consiliorum" conservato, del 1495 ( i documenti precedenti andarono distrutti nell'incendio della città da parte delle soldatesche di Carlo VIII), vengono citati "Antonius Bollerii de Ziro, Parassacchus Pellicis de Ziro, Joannes Paulus Sclavi de Rossano, Antonius Simonis Bertolini de Codulo, Michael Janelotii de Arzelata". Sino al periodo delle riforme leopoldine il comune di Pontremoli aveva suddiviso il contado in quattro quartieri: del Piano, della Magra, del Verde e di Zeri e Rossano. Di quest'ultimo facevano parte anche San Cristoforo, Oppilo, Careola, Arzelato, Torano, Cavezzana Gordana, Campoli e Navelunga. Codolo, Cervara e Guinadi appartenevano invece al Quartiere del Verde. In questo periodo la storia di Zeri è contrassegnata da vertenze e rivendicazioni per confini e per antici diritti di pascolo, legnatico ed erbatico. |